Caso Sangiuliano-Boccia, Ranucci: “Io indagato? Sono sereno, diffusa una notizia inedita”

"Io so solo che è stata presentata una denuncia sulla vicenda della diffusione dell'audio della telefonata con la conversazione tra Gennaro Sangiuliano e la moglie. Siamo tranquilli, abbiamo semplicemente dato la notizia che il contratto di Maria Rosaria Boccia era stato bloccato in seguito a quella telefonata". Lo dice Sigfrido Ranucci, in merito alla notizia rilanciata da esponenti di Forza Italia, come Roberto Rosso e Maurizio Gasparri, secondo i quali il conduttore di Report è indagato dalla procura di Roma per il reato di interferenze illecite in seguito alla diffusione dell'audio. Sia Rosso sia Gasparri chiedono alla Rai di intervenire. “Nessuno gode di impunità e anche Ranucci deve rispettare le leggi – commenta Gasparri -. La Rai ha il dovere di attivare tutti i meccanismi interni previsti dalle normative e non fare sconti a nessuno”.
Dal canto suo, il giornalista e conduttore di Report spiega: "Abbiamo dato una notizia inedita. L'audio di quella telefonata era stato registrato non certo da noi. Noi ci siamo limitati a riportare 30 secondi di un audio che mi risulta essere lungo ore, perché da quell'estratto emergeva la notizia che, in seguito alle pressioni subite dalla moglie, Sangiuliano lo stesso giorno aveva inviato un messaggio al capo di gabinetto Gilioli per stoppare il contratto di Maria Rosaria Boccia".
"Tra l'altro - sottolinea ancora Ranucci -, su questa vicenda della trasmissione dell'audio era stato aperto anche un procedimento da parte dell'Ordine dei giornalisti che è stato archiviato".
"Quando si chiede alla Rai di intervenire nei miei confronti, ricordo che si tratta della stessa azienda che ha mandato in onda un'intervista a Sangiuliano nella quale l'ex ministro non ha detto tutta la verità sui motivi del blocco del contratto - afferma ancora il conduttore di Report -. Ho fatto solo il giornalista e sulla correttezza del mio operato si è già espresso l'Ordine dei giornalisti. Ricordo anche che il diritto del cittadino ad essere informato ha una valenza superiore anche rispetto alla tutela della riservatezza su questioni di vita privata, se ci si limita all'essenzialità della notizia. Lo dicono anche il codice deontologico dei giornalisti e il Garante per la privacy".
"Non mi è arrivato ancora nessun avviso dalla procura - prosegue Ranucci - e qualora arrivasse si tratterebbe solo di una delle tante indagini avviate contro Report. Ho da sempre fiducia nella magistratura e nella giustizia. Proprio oggi il Tribunale di Roma ha archiviato la denuncia di Ciavardini e De Angelis nei nostri confronti. Sarebbe interessante capire come hanno avuto la notizia Rosso e Gasparri. Strano che si siano accorti solo adesso dell'esistenza di una denuncia. Ricordo anche che la procura ci ha chiesto gli audio inediti sulla vicenda, anche quelli relativi a Gilioli, perché c'è un'utilità da punto vista investigativo".
La Repubblica